Sonetto
Cantai mentre nel cor lieto fioria,
De’ soavi pensier l’alma mia spene:
Hor ch’ella manca, e ogn’hor crescon le pene,
Conversa è a lamentar la doglia mia.
Che’l cor, ch’ai dolci accenti aprir la via Solea,
Senza speranza homai diviene,
D’amaro tosco albergo; onde conviene,
Che ciò, ch’indi deriva amaro fia.
Così un fosco pensier l’alma ha in governo:
Che col freddo timor di, e notte a canto,
Di far minaccia il suo dolor eterno.
Però s’io provo haver l’antico canto,
Tinta la voce dal veneno interno,
Esce in rotti sospiri e duro pianto.